le caratteristiche del tartufo bianco Con il post di oggi andremo a parlare del Tartufo Moscato. Trattasi di un fungo commestibile appartenente alla famiglia Tuberaceae.

E’ ipogeo, cosa abbastanza scontata nei tartufi, e predilige alberi quali querce, nocciole (forse gli alberi che, in assoluto, predilige questo tartufo), tigli e pini, con i quali riesce a trovare una particolare simbiosi.

E anche qui niente di nuovo, visto e considerato che molti funghi e molti tartufi sono simbionti.

Il Tartufo Moscato è inoltre micorrizico, vale a dire che abbisogna di un albero ospite; ed è saprofita, cioè si nutre di materia organica vegetale in decomposizione.

Aspetto del Tartufo Moscato

Il Tartufo Moscato si mostra e all’appassionato o al cercatore/cavatore con una scorza molto scura, nel manto, per intenderci simile, molto simile, a quella del tartufo nero d’inverno. La gleba è più variegata, con uno spettro che può andare dal color ocra (ossia come sapete una variante e una sfumatura che sembra essere la media tra il rosso e il giallo) fino all’arancio. Caratterizzante del Tartufo Moscato sono le venature bianche sulla polpo e un odore simile a ciò che si può sentire annusando del muschio. Moscato perché l’odore è simile a quello della noce moscata? In verità no, o meglio non tanto, dal momento che altri tipi di tartufo emanano un odore simile alla spezia che costò tanto all’Olanda.
L’Olanda, vale a dire la Compagnia delle Indie Orientali, aveva il monopolio, qualche secolo fa, della spezia. Il Regno Inglese aveva un’isola nelle Molucche che l’Olanda desiderava ardentemente per completare il già citato monopolio della noce moscata. Ci fu una guerra che alla fine si risolse con la cessione dell’isola alla Compagnia delle Indie Olandesi in cambio di un territorio aspro nel Nuovo Mondo. L’Olanda barattò quell’isola cedendo la futura New York. 

Quando raccogliere il Tartufo Moscato?

Le regole, con i tartufi, trovano il tempo che trovano. Ma non pochi esperti cercatori di tartufo indicano il periodo “buono”, per questo particolare tartufo, all’interno di un arco temporale che, grosso modo, va dalla metà di Novembre sin quasi alla Primavera.
L’habitat ideale per questo tipo di tartufo è un terreno ricco di humus e di elementi che, sintetizzati dalla complessa biologia del fungo, restituiscono e garantiscono alla stesso l’odore muschiato che poi, nell’arte culinaria, rende il Tartufo Moscato molto gradito a cuochi che vogliono preparare e cucinare piatti speziati e dai sapori forti.

Il mercato del Tartufo Moscato

Nonostante tutto ciò che abbiamo detto, il Tartufo Moscato non è così ricercato e apprezzato, e paga inevitabilmente pegno al nero di Norcia, con il quale viene peraltro spesso e volentieri confuso.
Oltre all’aspetto fisico, che un dilettante può facilmente confondere per quanto si siano delle differenze caratteristiche nelle venature e nella gleba, va considerato, per non sbagliare, l’aroma o l’odore degli stessi.
Il Tartufo nero di Norcia ha un odore più dolce e gradevole, a differenza dell’odore muschiato del sottobosco che è peculiare del Tartufo Moscato.
Ulteriore elemento di confusione è rappresentato dal fatto che maturano grosso modo nello stesso periodo e nelle stesse zone. Per un cavatore di tartufi diventa pertanto essenziale, vista la differenza di prezzo, conoscere bene le differenze.

Il Tartufo Moscato

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